Anime libere

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donna-sul-letto1
Erano posate sul grembo
come in un tempo di remota attesa
le sue mani generose
e l’orecchio più dello sguardo
proteso alla finestra
dai vetri leggeri
trasudanti gelo.

La penna lì accanto
pesava più dei pensieri
che eran ricordi
e parole di ricordi nuovi
mai accaduti
che tutti chiamano speranze

per lei erano come trapassate
nel pessimismo autentico di
chi non vede oltre
di non crede più
perchè troppo ha investito
in chimere infide.

Le mani sfioravano le pagine
di un libro saturo di menzogne
di cui conosceva i passi a memoria
passi che portavano al dirupo mentale.
Smarrita per le strade
in cima alla fantasia
che precipita il reale
e lo ridimensiona.

guardava con dolcezza
alla voliera vuota
un vento gelido da uno spiffero
dondolava il trespolo solitario
e l’abbeveratoio
sempre colmo d’acqua fresca

dell’insolito ricovero
riparo invernale per qualche passero
in difficoltà.
Quando un leggero fruscio
rivelava la presenza d’un ritorno
le tornava il sorriso.

Le anime libere
passavano a salutare
amavano quel posto
che le aveva resa salva la vita
ma nulla le avrebbe indotte a rientrarci

discrete e riconoscenti
sorpassavano la finestra
erano ali
erano le-ali.

voliera alla finestra

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