Se dicessi

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guardo te

 

 

 

 

Se ti dicessi che ho paura
ma non lo farò
le persone scappano da chi ha paura

Se ti raccontassi delle cadute
nell’impossibile equilibrio tra mente e core
il muscolo involontario che frantuma certezze
e delira ad ogni mancato affetto
rispetto, o semplicemente al cenno di un saluto

Se parlassi della mia dipendenza dal bene altrui
a cui non mi sottrassi
né intendo farlo negli anni a venire
e del vivere di rimpianti ho fatto un’arte
che mi ritorna utile di fronte
alla pochezza e alla superficialità di chi mi schiva

Mai piangersi addosso
c’è già troppa pioggia nel cielo innaturale di marzo
ma serve a me parlarne
in prima persona
come non avevo fatto mai prima

Grazie se mi ascolti
questa è per te solo
prometti che la terrai a mente
e so che lo farai

Non mente un cuore ad un altro cuore
puoi chiamarla intesa, complicità
oppure amore
di cui non voglio vergognarmi
di cui ho un bisogno essenziale

Viviamo all’ombra della morte
alla solitudine estrema
dove non siamo e non sapremo se qui e ora
condividere
e dividere insieme il bene dal male forse è
il fine che dà un senso al verbo esistere e un valore unico al verbo amaregandhi

 

 

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