I primi, gli ultimi

Facebooktwitterby feather

guerra

 

 

 

Analizzare le cause del male non servirà a mutare lo stato, le cose,
né a trovare un senso alla vita.
La cronaca di una guerra anomala ci lascia storditi di domande
come se i conflitti possano mai essere o essere stati qualcosa di lineare.
Il mio pensiero resta focale
sulle vittime sacrificate,
pensiero di dolore
di sofferta vicinanza verso mogli, madri, figli e figlie.
Dolore e stupore, consapevolezza che
vittime potenziali siamo tutti noi
e pure essi stessi

i mandanti,
deliranti nella dissennata sete di conquista

e i sicari, predati e braccati da fuochi alterni,
entrambi nemici di se medesimi.

E’ una guerra,
come le altre passate, quand’anche il coprifuoco non serviva a riparo
e le bombe cadevano alla cieca su vittime inermi ed incolpevoli.

Sofferenza per schiavitù neofite
scatenano odi ancestrali,
nella povertà e nel vizio
prolifica la faida di mafie,

che insite come bachi nella natura umana si sviluppano,
corrodono la speranza,

nutrendo la menzogna di false religioni e falsi miti e
spingono verso distruzione ed autodistruzione.

Questa che vediamo è solo un’onda,
i venti dell’odio
non si quietano alimentati da un odio più grande,
la spirale dell’uragano
è sospinta dal dio che mai nessuno ha sconfitto
il denaro con i suoi figli: potere e predominio degli uni sugli altri.
Tutto ciò può essere solo ben discusso
le cause sviscerate con puntualità estrema,
quanto alla prognosi resta riservata.

Riservata a quella forza del destino
che potrebbe
con un bluff, dare scacco matto a tutti,
far tornare il caos nel caos
e ridare un mondo libero dal male solo ai puri
quelli che, di questo stato di cose,
hanno subito
le peggiori ingiustizie ed infelicità.

Questo il mio desiderio, da umana (nel senso più intimo del termine),
verso gli ultimi.
Che per uno scintillio di Fede
si avveri la profezia
e siano i primi,
forse, anzi, meglio
rimangano i soli.hamas- gaza- Jihad-20140629090023

 

 

Facebooktwitterby feather