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Tabelle di marcia

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Sono i nuovi negrieri...e negro è solo un aforisma per indicare il confronto similare al trattamento di persone, schiavizzate, in maniera legale…il cui colore della pelle in questi casi è davvero irrilevante.
Contano invece il grado di povertà miserrima, la necessità alla mera sopravvivenza, il livello di indebitamento dell’individuo con banche o peggio aguzzini…i costi ingenti per la salute o studi, dove lo stato non solo latita, ma in molti casi è avverso.
Presenti e solerti, agiscono i nuovi impresari dell’agricoltura, persone con posti statali in: asl, inail, inps…Laureati o pseudo laureati, che avendo le mani in pasta in contributi statali e fondi europei, tranquilli di uno stipendio sicuro…,intraprendono la carriera manageriale, servendosi di prestanome o ubicando l’attività a moglie o parenti, investono per lo più nelle allettanti attività agricole:  vivai floreali; piantine e prodotti agricoli locali in serra; assumendo centinaia di braccianti stagionali a prezzo di sangue e salute.

Anni di sfruttamento, specie di donne giovani o meno giovani, accorrono dai paesini limitrofi  a questi nuovi latifondi. Sono persone assunte a mensilità irrisorie e posticce,  poiché  busta paga regolari vengono firmate sotto ricatto licenziamento… salvo poi  arrotondare mediante il contributo erogato per  malattia o infortunio. Il bracciante si auto aiuta  nel versamento di Tasse di reddito e  dopo anni di sfruttamento, spera di raggiungere il fine ultimo e più significativo dei contributi pensionistici.

In queste serre, veri lager, l’attività frenetica ed ininterrotta vige fin dalle prime luci del mattino… contenitori tipo carriole o silos, vengono trasportate con una catena di montaggio (dis)umana composta da minuscole donne che percorrono svariati estenuanti chilometri in circolo, uscendo ed ed entrando dalle serre calde, con sbalzi di temperatura micidiali in inverno…e la gradazione di un girone dantesco in estate. Le articolazioni sottoposte a stress e shock termico iniziano presto ad atrofizzarsi e malattie presunte diventano cronicità deleteria fino alla fine degli anni… I nuovi schiavi ruotano e mandano avanti un cerchio crudele d’una giostra di sfruttamento e disumano utilizzo dello strumento lavoro…Fino allo sfinimento fisico, della psiche e anche del cuore. Tutti naturalmente ne sono al corrente poiché storie “irrilevanti”! e al contempo vergognose per una società che si autodefinisce civile sono venute alla luce, con episodi di morte da lavoro e sul luogo di lavoro. Malgrado ciò si continua ad ignorare….(!) a rimuovere sempre tali criticità, fino a quando il tappeto che cela
non polvere ma veri crimini e chi li gestisce per arricchirsi rimarrà impunito e avrà abbastanza appoggi in finanzieri, sindacati e similari pennivendoli  di uno stato che non rende giustizia e non  promuove più il diritto ad un lavoro dignitoso. Anni di lotte sindacali, vengono completamente irrise, sapientemente raggirate, la necessità di lavorare pare annullare conquiste di anni passati, senza che nessuno si indigni ed intervenga…  Manca la figura istituzionale  di chi per questi diritti si fa carico e portavoce, per una gestione del lavoro più umana ed equa, perché i morti da lavoro, sono una colpa di amministratori e governi distratti da interessi e dal più completo
menefreghismo. Per  Istat, il PIL ed altre voci propagandistiche, tali paradossi, rappresentano un punto positivo di occupazione…e se si muore, a chi importa?… Una schiera di disoccupati è pronta a mantenere in auge quel segno “più “… ignobile, eppur così credibile e gradito ai governi di ogni colore, tronfi di risultati falsi che svettano su tabelle di marcia di una Nazione marcescente davvero.

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