Due FF per salvarsi la vita

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Potrei, come tanti, fare un trattato sulla fiducia:
posta, riposta, mal riposta, tradita, presunta,
annunciata e comunque mai perduta.

Fiducia etimologicamente e fondamentalmente è Fede.
Occorre averla coltivata nell’animo durante la vita.

BIO1E’ seme, necessita di cura attenta e costante, poiché sono ineludibili le delusioni, che come piogge acide potrebbero bruciarlo, e dubbi ed insinuazioni, che come sassate tendono a calpestarlo.

Fiducia: non è ingenuità riporla nell’amico, e… se venisse meno di parola, sarebbe solo lui il perdente.

Questo mi ha insegnato la vita, per non sentire il peso di una fiducia tradita, anche se è duro diluirne l’amarezza, ma la fede nella fiducia serve a salvarsi la vita.

Non c’è ripensamento, nel mio essere generosamente confidenziale, estremamente aperto, con la persona che ha conquistato la formula del mio io più profondo.
Poichè ho ritenuto il suo orecchio capace di ascoltare anche le parole non dette, e nella sua sincerità ho smussato tutti gli spigoli del cuore, ignorando i consigli del grillo parlante che mi invita alla reticenza.
Sapendo fermamente  mantenere un segreto, nulla m’impedisce di credere nella fedeltà d’un mio simile.
Questa è la fiducia, ed in questo principio di reciprocità io credo e da sempre spero.

Ascolto-bimbiRivelare una confidenza equivale a rubare, in fondo è un dolore, o una gioia, o un pensiero dell’intimo di qualcun altro, che non ci appartiene e di cui non abbiamo sentore se non attraverso la fiducia che ci è stata accordata come dono.

L’uomo ha qualità morali che neppure sa di avere, ma ha bisogno di dosi massicce di fiducia per poterne esprimere le potenzialità che lo forgiano in persona vera, facendone un umano libero di confrontarsi con lealtà, per uscire dal soliloquio che non ha contraddittorio, per sperimentare la felicità d’un dialogo, seppure d’uno scontro verbale, unico spazio d’intersezione veramente aperto.

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