dono

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Troppe scuse e quante bugie
si reinventa la mente
per non vedere la realtà.

Fino a quando con la precisione
di una lama affilata sul pelo
si palesa nuda
la sottopelle ferita più volte
che brucia del sale della ruggine
e un sole aspro la scopre e la arroventa.

Non ci sono scogli dove sbattere
né approdi dove riparare.

E si rifugge dalla crudezza
e dalla mistificazione
ricadendo a cuore impazzito
tra le fila d’un libro
che alimenta la bellezza
di una parola

che descrive la dolcezza di uno sguardo
o di un gesto vero, umano
che fa vibrare le mani
mentre posano su altre mani
il dono più anelato:

si aprono le palme vuote
in una carezza
pura e calda
figlia di milioni di stelle
appese nel planetario della stanza blu

nel buio che non fa paura
e riassapora anche il profumo della mano grande
che sostenne nei passi
e nei i sogni
le vaneggianti fantasie di bimba.

 

 

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