11 Viaggio a Parigi

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Festa degli Innamorati, San Valentino
Festa degli Innamorati, San Valentino

 

 

Seguito di Donne

 

Una bellissima giovane donna si preparava ad uscire di casa, fuori un gruppetto di amici la attendeva , e tra loro c’era naturalmente Luca. L‘aveva coltivato quel sentimento con dedizione adolescenziale, ma con la certezza che fosse autentico, basato non sull’esteriorità, ma sulla concretezza di due anime che sentono di non poter fare a meno l’una dell’altra.

Se pure fosse di bell’aspetto, non era stato quello a conquistare Ester, Luca da compagno di scuola era diventato il confidente, entrando nei pensieri più intimi aveva potuto apprezzare la sensibilità della sua amica, e ammirarne la forza e la bontà. Aveva poi atteso con dedizione che la loro bella amicizia si trasformasse.

Si ritrovarono in uno sguardo più intenso e sentirono che quel legame era amore per sempre. Ester si era persa nell’animo di  Luca, che non chiedeva altro alla vita.

Ester abbracciò la madre che come sempre tratteneva le lacrime ad ogni allontanamento della figlia, le sorrise, la seguì con lo sguardo, la vide attraversare di corsa il vialetto salutando i gatti e riunirsi al gruppo di amici che l’attendevano per la vacanza di studio.                        La meta era Parigi, ne avrebbero visitato i musei, i sobborghi bellissimi, ancora immersi delle tracce  della storia medioevale.

Erano incuriositi, dalle leggende indiscrete sulle “notti parigine” assolutamente mondane e peccaminose; ma anche dalle passeggiate in pieno relax che offrivano le rive sognanti della Senna.

Partì il treno, col suo carico di attese, sogni, novità, il viaggio sarebbe durato per circa dieci, undici ore, i ragazzi conversarono fino a tarda ora e forse qualcuno restò sveglio fino all’alba, a guardare il paesaggio incerto della notte che fugge fino al nuovo dì.

Percorso con la solita regolarità il tragitto, il treno arrivò alla stazione Parigina, ancora immersa nel torpore nebbioso  del mattino. Un autobus, fuori dal parcheggio affollato dei taxi, condusse i ragazzi alla rue Valdemont, presso l’Hotel des Visiteurs,  il cui proprietario era un italiano che li accolse con una cordialità così familiare  da farli sentire un po’ meno spaesati.

Dopo le presentazioni informali, vennero accompagnati alla reception,  il maìtre d’hotel assegnò le chiavi numerate delle camere  invitandoli a salire al piano superiore dove un fattorino avrebbe portato i loro bagagli. Pranzo e cena li avrebbero fatti nella scuola parigina, con la quale quella italiana aveva  l’interscambio didattico-culturale, mentre colazione e merenda l’avrebbero consumata nell’hotel.

I capelli un po’ diradati del maitre, lasciavano ampio spazio alla sua fronte, che si corrugò alla vista dei nuovi arrivati. L’uomo dalle basette sottili, un po’ brizzolate, conosceva la città di provenienza dei ragazzi. Non era insolito che quell’albergo ospitasse studenti italiani, ma per  motivi che non ci è dato conoscere, la vita riserva sorprese e quella  del maitre era stata  sconvolta, quando un mese prima era arrivata la  conferma della prenotazione, da quella città che lui conosceva assai bene.

 

Segue  Robertoreception

 

 

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