Un’allegra risata

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La personalità appena in bozzo
Si era infranta e sdoppiata
Poi fatta trina e multipla e minima…
Fino a sparire.
Addattata ed accomodante
Fino alla completa compiacenza
delle altrui necessità.
A piacere e a farsi valere si impara fin da piccoli,
Quella arte subdola e sublime della pretesa
Senza resa, senza reso.

Sorridere al sorriso del cattivo gioco.
Stringere e sostenere con la stessa mano
E dirsi sempre tante bugie per giustificare, diventate troppe
Tutte buone a non deludere o ferire ogni altro, fuorché se stessi.

Una stupida vita da falsari
…utile a sopravvivere
Perché faceva ancora male
lo schiaffo e lo scuotimento
Di quando raccontò la cruda verità
A chi non volle crederci.
Strattonata
Spinta
Umiliata
Vinta.
La verità(certa)
Ha una faccia orrenda
A dispetto della fama.
C’é una verità che imprigiona
E una che scagiona.
Entrambe in mano ad incompetenti,
burloni, che dalla cima di un colle
ne divulgano i segreti.
Poche verità a carte scoperte
E chi ne segue la scia
Abbia cura di approntare  l’antidoto del sarcasmo
e dell’ironia e
dopo averne dette d’ogni,
con la faccia seria e corrugata dal pensiero cristallino,
a gioco finito,
esca di scena,
con un laconico e perentorio
incredibile:

“Scherzavo ragazzi,”

(Affogando  un’ allegra risata).

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